Rinnova, riusa, ripara. Il commercio C2C e i cambiamenti nel consumo
Comunità di scambio, opportunità e tendenze emergenti.
Ho scritto di Reselling a dicembre 2021. A poco più di due anni di distanza è una tendenza che si consolida e che presenta molti aspetti interessanti.
Coinvolge il commercio C2C (customer to customer), la costruzione di comunità, la spinta alla frugalità, le riparazioni per non buttare gli oggetti e altro ancora.
Vi propongo alcune suggestioni che ho trovato rilevanti seguendo tracce diverse.
Il quadro generale delle vendite online
In un contesto di instabilità geopolitica e incertezza economica, il commercio elettronico ha dimostrato la capacità di resistere a una pressione sostenuta.
Negli ultimi due anni è leggermente diminuito il numero complessivo di acquirenti online, ma rimangono stabili le quantità in quasi tutte le categorie e il numero degli acquirenti online è ancora superiore ai livelli del 2019. Questo dimostra che lo shopping online è una pratica consolidata con benefici convincenti.
I budget di spesa più stretti modellano i comportamenti di acquisto.
I compratori online sono sensibili al prezzo ed è un atteggiamento normale, se si considera il contesto economico. Continua l’attrazione delle offerte vantaggiose e le persone sono meno disposte a pagare un sovrapprezzo per i prodotti sostenibili.
Il commercio C2C
Sempre più acquirenti comprano dalle piattaforme C2C
In gioco ci sono due fattori cruciali che riflettono tendenze di mercato sottostanti.
La necessità economica.
Il desiderio dei consumatori di maggiore sostenibilità.
Di fronte a pressioni economiche, i consumatori desiderano naturalmente risparmiare denaro senza rinunciare al piacere dello shopping. Il desiderio di integrare il proprio reddito si associa alla possibilità di liberare spazio a casa. Ma non è solo questo.
Quasi un quarto dei venditori afferma che il motivo per cui scelgono di vendere in C2C è liberarsi dei regali indesiderati. Altre ragioni meno menzionate, ma comunque importanti includono la possibilità di ricomprare prodotti dalla stessa piattaforma, aiutare familiari o amici a vendere i loro prodotti, o rivendere prodotti precedentemente acquisiti.
La crescita delle comunità
Depop è una piattaforma di social shopping online nata nel 2011 da un'idea di Simon Beckerman, un italiano con cognome inglese. Beckerman ha fondato prima la rivista di moda Pig e poi un social network che si chiamava Garage.
Grazie al ruolo significativo di H-FARM, l’incubatore italiano che ha fornito le risorse e il contesto necessario per la crescita, nel giugno 2021 Depop è stata acquisita da Etsy per 1,625 miliardi dollari, confermando il successo di questa startup italiana.
Nel 2022 è stata lanciata la funzione Make Offer: i clienti possono fare una offerta a un venditore su un articolo a cui sono interessati.
In qualche modo, è una funzione che riporta alla mente il periodo d’oro di eBay quando il marketplace era una sostanziale comunità di venditori e compratori che si scambiavano oggetti e feedback.
Make Offer offre più strumenti ai venditori per aiutare e guidare le vendite e allo stesso tempo accresce la sensazione di tutti di essere parte di una comunità di interessi e valori.
Questo strumento di negoziazione delle offerte è una parte fondamentale del modo in cui le persone comprano e vendono su Depop.
Secondo dati resi pubblici da Depop
oltre il 40% degli articoli è acquistato tramite offerte;
lo sconto medio che i compratori ottengono tramite le offerte è del 23%;
sono 62 milioni le offerte fatte dalla comunità nel 2023;
ogni settimana girano su Depop 2 milioni di offerte;
domenica e lunedì sono i giorni con le maggiori transazioni.
La spinta alla frugalità
La parsimonia è la nuova tendenza?
In Europa sono coinvolti nel C2C quasi 3 acquirenti su 4. Sempre Geopost stima che nel 2023 il 72% degli utenti regolari online sia diventato un utente C2C.
Pensa a piattaforme come Subito.it oppure Leboncoin in Francia e a tutto il mondo degli annunci e dei marketplace non transazionali che pensavamo spariti e che sono qui in ottima salute e attirano traffico, clienti e venditori.
Zero Spreco
Sempre connesso a questa tendenza alla frugalità c’è tutto il mondo che si muove attorno allo Zero Spreco, che propone in vendita prodotti a fine ciclo di vita, sempre garantendo la qualità e il rispetto delle norme che regolano la messa in commercio dei prodotti. Sarà anche una nicchia, ma la sensazione è che sia robusta e solida.
Si muovono anche grandi aziende e retailer
Thrift+ e Reskinned sono due delle molte piattaforme dedicate alla rivendita.
Trove propone soluzioni per la gestione del re-commerce dagli schemi di ritiro, alla pulizia, alla rivendita per marchi del calibro di Lululemon, Levi’s, Allbirds, Patagonia e altri ancora.
A novembre 2023 Zara ha introdotto Zara Pre-Owned per offrire servizi di riparazione, rivendita e donazione.
Decathlon propone Decathlon second hand per dare un nuova vita ai prodotti usati. Iniziato con le biciclette rinnovate, si è esteso alle tende per arrivare ad includere attrezzature per il fitness e altri sport secondo un programma di sviluppo del settore.
Kiabi con Corner Nuova Vita, porta la vendita del prodotto pre-loved dentro il negozio dove il cliente può vendere i suoi articoli usati, con la possibilità di guadagnare denaro contante o buoni acquisto, con sconti fino al 20%.
Wish ha lanciato Wish Trade-In un programma che permette di scambiare vecchi dispositivi tecnologici con un pagamento grazie alla partnership strategica con Remarketed, un fornitore rinomato di prodotti rinnovati con sede a Groningen in Olanda. Parte dai Paesi Bassi per poi diffondersi in altri mercati.
Riparazioni e rimessa a modello
Sojo è stata fondata nel 2021 da Josephine Philips e si occupa di riparazioni nel mondo tessile e mette in relazioni i clienti con una rete di artigiani, sarte, sarti nel Regno Unito.
Prenoti il servizio di riparazione.
È previsto il ritiro a casa.
Concordi il lavoro da fare.
Entro una settimana il tuo capo torna a casa, riparato, rimesso in ordine.
Il tutto è gestito con un app e una rete attuale in UK di 600 professionisti valutati e addestrati.
Nel grande punto vendita di Selfridge a Londra, a Birmingham e a Manchester ci sono installazioni permanenti di artigiani Sojo che sistemano i tuoi capi e danno loro nuova vita.
Guardando a questo mondo con sguardo d’assieme, si vede una evoluzione che non solo offre nuove opportunità economiche per venditori e acquirenti, ma contribuisce anche a promuovere una cultura del consumo più consapevole e responsabile. In un momento in cui la sostenibilità è diventata una priorità, il reselling e il commercio C2C si presenta come un importante alleato nella lotta contro gli sprechi e nell'avanzamento verso un'economia più circolare e sostenibile.