Amazon copia i marchi e si comporta in modo scorretto?
Quando Amazon trova prodotti che interessano e li imita con le sue private label infrange regole commerciali e normative antitrust?
Il tema proposto oggi è allo stesso semplice e pure molto complesso.
Se visiti la sala campioni di un qualsiasi produttore, troverai una ricca collezione di articoli di marchi diversi. La funzione di questa raccolta è ispirare e progettare i propri prodotti. Amazon non è certamente diverso.
Ma, allo stesso tempo, Amazon dispone di molti più dati e sa come utilizzarli meglio di qualsiasi altro rivenditore.
Una cosa è fare una ricerca competitiva nel mercato aperto, indagare nei negozi, nei centri commerciali, nei siti web e nelle fiere di settore per vedere cosa sta facendo la concorrenza.
Un’altra cosa è conoscere il comportamento delle vendite e dei resi a livello di SKU.
Le private label di Amazon sono fonte di successo e, a volte, di preoccupazioni
A ottobre 2022 CNBC pubblica un articolo che racconta la storia di Peak Design, che si affidava ad Amazon per la maggior parte delle sue vendite e che scopre che Amazon sta vendendo una borsa molto simile al loro prodotto più venduto.
Peak Design pubblica un video che prende in giro l’operazione di Amazon. A seguito della risonanza della protesta Amazon ha ritirato la sua versione della borsa.
Una storia lunga e comune a molti marchi
Nel 2016 Tuesday Bassen, un’artista di Los Angeles raccontava che Zara aveva probabilmente tratto ispirazione dalla sua linea di spille.
Simili incidenti di percorso sono occorsi a Urban Outfitters, a Forever 21 e diversi altri marchi di abbigliamento.
È del 2019 la disputa tra Allbirds ed Amazon.
Guarda anche a come è cambiata l’industria dei biscotti negli ultimi 30 anni.
A fianco di marchi molto noti e consolidati, ci sono tutti i marchi dei distributori che hanno pensato che seguire il trend principale sarebbe stato un buon successo.
Il risultato è frollini per tutti!
E anche la grande distribuzione ha dati a iosa sui comportamenti dei consumatori, sui trend di mercato e le sue decisioni sono sempre guidate dai dati.
La protezione del Brand e la protezione del Design
Spesso, troppo spesso, i produttori non proteggono adeguatamente il loro marchio e non sanno proteggere il loro design.
Non è il caso degli esempi citati. Ma è abbastanza frequente vedere come le registrazioni dei marchi siano carenti e come non ci sia protezione del design.
Questo per il malcelato desiderio di spendere poco e, soprattutto, per una sottovalutazione dei rischi che comporta scendere nella competizione commerciale senza una adeguata organizzazione e struttura.
La stessa narrazione e costruzione dei contenuti è carente laddove non c’è una buona consapevolezza dei propri asset intangibili.
Accordo tra Amazon e la Commissione Europea per la tutela della concorrenza.
Poco prima di Natale 2022 è stato annunciato un accordo Amazon e la Commissione Europea per la tutela della concorrenza.
Questo accordo ha evitato una maxi multa ad Amazon che sarebbe potuta arrivare fino al 10% degli incassi globali.
I risultati dell'accordo tra Amazon e la Commissione Europea saranno graditi ai rivenditori sul marketplace, in particolare quelli che non utilizzano FBA o si sono lamentati che le loro offerte sono sempre nascoste dietro un'offerta Prime da un prodotto FBA.
Gli impegni di Amazon, a seguito di questo accordo, sono:
Migliorare la presentazione della seconda offerta della Buy Box concorrente rendendola più prominente e includendo un meccanismo di revisione nel caso in cui la presentazione non attiri un'adeguata attenzione da parte dei consumatori;
Aumentare la trasparenza e i flussi di informazioni tempestive a venditori e vettori in merito agli impegni e ai loro nuovi diritti acquisiti, consentendo, tra l'altro, il passaggio anticipato dei venditori a vettori indipendenti;
Stabilire i mezzi per i corrieri indipendenti per contattare direttamente i propri clienti Amazon, in linea con le norme sulla protezione dei dati, consentendo loro di fornire servizi di consegna equivalenti a quelli offerti da Amazon;
Migliorare la protezione dei dati del vettore dall'uso da parte dei servizi logistici concorrenti di Amazon, in particolare per quanto riguarda le informazioni sul profilo del carico;
Aumentare i poteri del fiduciario di controllo introducendo ulteriori obblighi di notifica;
Introdurre un meccanismo di reclamo centralizzato, aperto a tutti i venditori e vettori in caso di sospetto mancato rispetto degli impegni.
Aumentare a sette anni, invece dei cinque proposti inizialmente, la durata degli impegni relativi a Prime e alla seconda offerta Buy Box concorrente
La mia opinione, molto personale?
Il cliente, colui che alla fine del giro compera i prodotti, vota sempre con i suoi soldi.
La domanda non è se filosoficamente sia o meno un gioco scorretto.
Non lo è, perché tutti i rivenditori lo fanno.
La questione etica è personale.
Se pensi che sia un gioco leale prendere un prodotto esistente e produrre una versione meno costosa, continua a fare acquisti su Amazon.
Se pensi che Amazon stia approfittando dei piccoli venditori allora non comprare da Amazon e se sei un produttore non vendere su Amazon.
Ma se sei un marchio, un produttore, un rivenditore, il tuo obiettivo è conquistare la testa dei clienti, che sono il più grande motore di ricerca.
Valuta con attenzione quello che puoi fare su Amazon, scegli di vendere sul più grande marketplace del mondo occidentale e attrezzati nel modo migliore per confrontarti con la concorrenza.
Non vuol assolutamente dire che i giganti del web e della distribuzione siano liberi di agire, senza che intervengano autorità che cercano di dare forma al campo della competizione. Ma la concorrenza esiste e non si elimina, si regola.
Ciao Giovanni, tema super interessante! Ti segnalo un programma di Amazon che forse già conosci, l’Amazon Accelerator Program, a cui mi è capitato di partecipare qualche anno fa. Di fatto Amazon chiede alle aziende private label di creare un brand in esclusiva per Amazon: il marchio resta di proprietà dell’azienda produttrice, ma può essere venduto solo su Amazon. E la strategia commerciale che ti chiedono è di ricalcare le orme dei prodotti più venduti per portare il tuo brand (aka il “finto” brand di Amazon), al successo.
Leggendo la tua newsletter, mi è sembrata un’ottima soluzione per Amazon di lanciare nuovi prodotti, evitando accuse di copiare brand altrui, perché il brand rimane appunto di proprietà dell’azienda.