Un futuro multicanale
Nella crescita delle vendite online si vede un ruolo crescente della presenza organizzata su più marketplace.
Il successo di Amazon arriva anche con la continua crescita dei venditori di terza parte sul marketplace. Tra il 2021 e il 2022 si sono aggiunti globalmente su Amazon circa 3.000 venditori al giorno.
Molti di questi venditori, che sono anche produttori e marchi, realizzano buone performance di vendita e di crescita.
Ma non c’è solo Amazon nell’orizzonte di queste aziende che utilizzano i marketplace.
I venditori online su marketplace possono essere divisi in due categorie
Le aziende che si affidano ai marketplace e che realizzano fino al 75% delle loro vendite su queste piattaforme.
Le aziende marketplace-native che realizzano più del 75% delle loro vendite sui marketplace.
I venditori nativi sui marketplace tendono ad essere più piccoli e più focalizzati sul prodotto.
I venditori che si affidano anche ai marketplace in genere sono più grandi, più affermati e offrono una gamma più ampia dei loro prodotti.
Il 31% delle aziende marketplace-native ha meno di 5 anni, si presentano con un numero minore di prodotti in catalogo, erodono il mercato di aziende più grandi e la focalizzazione sul prodotto determina in gran parte il loro successo.
Una lezione per i Brand che hanno interesse alla presenza sui marketplace
Questi dati, che arrivano da una ricerca di Pymnts, sono utili anche per i Brand che puntano ad Amazon per rafforzare la loro identità di marchio e per raggiungere i clienti nei molti punti di contatto, rappresentati anche da altri marketplace.
È ottima cosa la presenza sui marketplace, ma è fondamentale la focalizzazione sul prodotto e la costruzione di un insieme di contenuti, ricchezza espositiva, presentazione adeguata, sostenuta da campagne pubblicitarie e analisi dei dati e investimento in tecnologia.
Cresce l’interesse verso altri marketplace
Più dell’80% delle aziende presenti utilizzano i marketplace come parte di una strategia di vendita più ampia. La soddisfazione è alta e queste aziende citano i marketplace come una forza trainante della loro strategia
Il 52% delle aziende che si affidano ai marketplace dichiara anche di voler aumentare l'uso di siti web gestiti da marketplace, con l’idea di fare meno affidamento su un singolo canale per puntare alla crescita su canali di social media, siti Web personalizzati, aggregatori di terze parti.
Queste tendenze illustrano una ferma determinazione, presente tra molti di questi venditori, di diversificare le loro piattaforme di vendita.
Sono ormai molte le aziende che organizzano la loro presenza online su diversi marketplace e creano strutture di vendita multicanale.
Un marketplace della moda che punta all’espansione
Fashion Cloud, con sede ad Amburgo, in Germania, è un marketplace B2B con una base di 20.000 rivenditori e grossisti e 600 marchi, per lo più europei. Recentemente ha raccolto 25,5 milioni di euro (circa 26 milioni di dollari).
La fondazione di Fashion Cloud risale al 2015 e i nuovi fondi serviranno per un ulteriore sviluppo del prodotto, soprattutto per i suggerimenti di riordino automatico per l’ottimizzazione delle scorte.
I marchi presenti su Fashion Cloud potranno condividere informazioni sulla sostenibilità, certificazioni, servizi relativi ai contenuti, materiali di marketing e dati sui prodotti, direttamente forniti dai produttori.
Fashion Cloud fornisce supporto per campagne e integrazione in sistemi ERP, negozi online e altre soluzioni IT.
Secondo l'azienda, il commercio all'ingrosso rappresenta il 40% dei 500 miliardi di euro dell'industria della moda in Europa. Fashion Cloud mira a soddisfare una crescente domanda di filiere just-in-time e nuovi capi di tendenza.
Una scommessa sulla moda
Fashion Cloud ha sviluppato due app sulle funzionalità mobile dei suoi servizi.
Order Writer è un’app di acquisto con una panoramica diretta su articoli, ordini, budget con i marchi che facilitano gli acquisti condividendo il loro catalogo prodotti.
Clara è un'app per commessi che risolve eventuali situazioni di esaurimento scorte. I marchi condividono le attuali disponibilità di magazzino e consentono quindi il riordino diretto sul piano di vendita.
Una delle cose più difficili e su cui si sono fatti innumerevoli tentativi, è la volontà dichiarata di marchi e rivenditori di poter lavorare insieme in modo più semplice ed efficace.
Alla volontà dichiarata non sono poi seguite delle soluzioni praticabili, per innumerevoli motivi.
Lo sviluppo dei marketplace B2B potrebbe rappresentare un passo importante, sempre che sia seguito da importanti investimenti in tecnologia di marchi e rivenditori.