Notizie sulle vendite online di Aprile 2023
Una breve raccolta di alcune informazioni importanti per fare scelte avvedute.
Le vendite online in Olanda hanno raggiunto oltre 33,3 miliardi di euro nel 2022
In Olanda le vendite online hanno superato i 33,3 miliardi di euro nel 2022.
Sono cresciute del 9% su base annua dal 2021, ma è diminuito il numero delle transazioni del 5% .
Vuol dire che l’aumento degli incassi è dovuto ad un incremento del 15% dei prezzi medi di vendita.
Nel 2021 il totale degli acquisti online è stato di 366 milioni di prodotti.
Nel 2022 il totale degli acquisti è stato di 347 milioni di prodotti.
Nei Paesi Bassi il 97% della popolazione compra online.
I dati si possono leggere sul rapporto pubblicato da Thuiswinkel Waarborg l’associazione del commercio elettronico olandese.
Il 70% degli acquisti è stato pagato con iDeal e il 96% dei clienti ha pagato con questo sistema di pagamento almeno una volta all’anno, il che vuol dire che se vuoi vendere nei Paesi Bassi devi aprire un conto su iDeal.
Altra cosa interessante è che gli acquisti su mobile sono il 33% degli acquisti totali e nel 2017 la percentuale era del 17%.
La Polonia è un paese a cui prestare molta attenzione
I mercati dell’Europa Orientale hanno avuto una crescita e uno sviluppo più lento per l’ecommerce, rispetto a quanto accadeva nell’Europa occidentale.
I problemi erano collegati alle diverse risorse per la costruzione della infrastruttura necessaria per l’accesso alla rete. Oggi, in questi paesi, la penetrazione di Internet è superiore al 95%
In Polonia ci sono
40 milioni di abitanti
è il sesto paese per abitanti della UE
Nel 2022 si sono registrati 19 mila nuovi venditori online con un aumento di quasi il 70%
Nel 2015 il 12% dei consumatori aveva più di 50 anni.
Nel 2022 i consumatori con più di 50 anni sono il 30%
Nel 2015 la spesa online in Polonia raggiungeva i 9 miliardi di dollari
Nel 2023 dovrebbe raggiungere i 20 miliardi di dollari.
Ma c’è anche un altro ragionamento interessante da considerare.
Tutta l’area dell’Europa orientale è un’area importante dal punto di vista geopolitico, che potrebbe avere un ruolo economico ancora più importante, guidato dalla Polonia, anche a scapito della Germania.
In una prospettiva che non sia solo incentrata sull’asse Germania Francia, la crescita dei mercati e delle opportunità in Europa orientale va osservata con attenzione e proprio a partire dalla Polonia, che ha la capacità e l’organizzazione per essere un catalizzatore di iniziative.
Platform Tax Transparency Act - DAC7
Secondo il nuovo Platform Tax Transparency Act - DAC7 - i marketplace online come Amazon, eBay, Cdiscount, Airbnb e molti altri dovranno segnalare alle agenzie delle imposte dei diversi paesi, le vendite effettuate sulle loro piattaforme dagli utenti finali.
La nuova norma ha lo scopo di mantenere il commercio elettronico equo, evitare pratiche monopolistiche ed evasione fiscale.
I venditori privati verranno segnalati quando realizzano più di 2.000 euro o hanno più di 30 transazioni all'anno.
Il DAC7 è una direttiva che avrebbe dovuto costringere i marketplace online a segnalare le vendite degli utenti europei a partire dal 1° gennaio 2023. Per molti paesi europei, la scadenza è stata spostata alla fine del primo trimestre.
Quali cambiamenti porterà il DAC7?
La direttiva DAC7 comporterà l'obbligo per gli operatori di piattaforme digitali come Amazon, Airbnb o eBay di applicare regole di due diligence e rispettare specifici obblighi di registrazione e fornitura di informazioni.
Per conoscere bene il contesto in cui si applica la direttiva è utile la lettura e la comprensione dell’articolo di ItaliaOggi: I redditi guadagnati online nella morsa del fisco
Booking.com ha pubblicato una utile guida alla comprensione di quello che significa l’applicazione di DAC7
Vinted ha reso disponibile la pagina Comunicazione DAC7
Stessa cosa dovrebbe essere fatta da tutte le piattaforme che accettano venditori online.
Apertura della partita iva per vendere online
Non sono un legale, non posso dare consigli.
Va compreso che il presupposto dell’apertura della partita iva per vendere online è sempre e comunque legato agli aspetti di continuità della vendita online e di struttura di impresa.
In sostanza. Non affrontate la vendita online senza aver prima capito bene cosa vuol dire vendere online e come va impostata l’attività, sia in presenza delle norme esistenti, che della direttiva DAC7. Parlate con un consulente fiscale informato.
Amazon lancia il programma EEA
Amazon ha lanciato una nuova offerta chiamata European Expansion Accelerator (EEA). Con la nuova funzionalità, i venditori possono facilmente espandersi in nove marketplace Amazon in Europa e nel Regno Unito.
“EEA è una soluzione che mancava da anni ai nostri partner di vendita; crescere e offrire milioni di nuovi prodotti ai clienti Amazon in più negozi. Siamo lieti di poter ora offrire questo passaggio in due clic ai venditori in Europa in modo che possano espandere le loro attività con Amazon", Xavier Flamand, vicepresidente di Seller Services Europe
Direttamente da Seller Central i commercianti hanno una visione dei marketplace in cui ancora non stanno vendendo.
EEA è una soluzione di espansione automatizzata che elimina la necessità per i venditori di navigare tra diversi strumenti e riduce il tempo necessario per espandere la propria attività in più negozi europei.
"I venditori possono espandersi in tutti i mercati dell'UE o semplicemente sceglierne uno".
La registrazione dell'account, l'impostazione, la traduzione, l'elenco, l'impostazione della spedizione, i controlli di idoneità del prodotto e le personalizzazioni del catalogo verranno eseguiti automaticamente in tre giorni lavorativi.
EEA utilizza gli strumenti Amazon esistenti, come List-Once-Sell Globally e Build International Listings. Per questo motivo, i venditori non hanno più bisogno di utilizzare questi strumenti da soli. I venditori possono espandersi in tutti i marketplace Amazon europei o semplicemente sceglierne uno.
Per i venditori attivi su un mercato europeo
La funzione è gratuita e disponibile per i commercianti che già vendono in almeno uno dei marketplace europei in Francia, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Polonia, Svezia, Belgio o Regno Unito. Mentre i commercianti possono facilmente ampliare i propri canali di vendita, i clienti beneficeranno di milioni di nuovi prodotti.
Attenzione
Questo servizio non risolve in un clic i problemi di compliance fiscale e di adeguamento alle normative EPR e nemmeno agli obblighi in materia di etichette dei prodotti, traduzione e visibilità delle etichette nei paesi europei di destinazione.
Tutti queste verifiche preliminari sono sempre a carico del venditore che rimane il responsabile delle sue scelte e del rispetto delle norme di vendita che possono essere diverse da un paese all’altro.
L’obbligo di essere informati e di sapere bene quello che si fa non viene meno e distingue un imprenditore commerciale avveduto e consapevole, da uno che getta i dadi alla sorte.