Dati su Amazon
Amazon ha pubblicato il suo rapporto sugli utili del primo trimestre 2022. Vendite +7% rispetto al 2021, ma tasso di crescita più basso dal 2001. Numeri deludenti?
Sempre, quando Amazon pubblica i risultati trimestrali, è interessante leggere i dati e le reazioni dei commentatori. Amazon suscita sentimenti contrastanti per la natura dell’azienda e per il ruolo egemone nell’ecommerce.
Qui si prova a leggere i dati resi pubblici da Amazon per capire cosa succede ed avere delle indicazioni utili, in una situazione generale che è completamente cambiata negli ultimi tre mesi, rispetto alle premesse di fine 2021 e inizio 2022
Cosa succede nel mondo
Da qualche giorno la FED ha alzato i tassi di interesse: era dal 2000 che un governatore della FED non alzava i tassi di interesse di 50 punti base.
C’è una guerra in Europa, la crescita economica prevista dopo la Pandemia sta rallentando, riprende l’inflazione elevata, molte aziende mostrano segni di preoccupazione sul lato dei costi, i consumatori sono più deboli.
Le persone sono preoccupate per il futuro, i posti di lavoro sono in pericolo.
Non si possono non vedere le barriere al libero scambio, agli investimenti, alla diffusione delle idee. E senza addentrarci ulteriormente in queste analisi, ci saranno conseguenze per tutti, che si tradurranno anche in una riduzione della spesa discrezionale delle persone.
I dati di Amazon del primo trimestre 2022
Le entrate sono inferiori alle previsioni
Le entrate della principale attività di eCommerce - Amazon Retail (tutto quello che appare come venduto e spedito da Amazon) sono in calo del 3%
Le entrate che arrivano da Amazon Marketplace, dove sono presenti i venditori di terza parte, crescono del 7%
I servizi pubblicitari, che fino al quarto trimestre 2021 erano compresi nel segmento “Altro”, registrano una crescita del 23% anno su anno. Il tasso di crescita di Amazon è migliore del tasso di crescita di Google (22%) e di Facebook (6,1%), pure in un quadro generale di entrate pubblicitarie poco brillanti per tutti gli attori.
Le vendite nette di Amazon in Nord America crescono dell’8%
Le vendite nette di Amazon sui mercati internazionali diminuiscono del 6%
I ricavi da abbonamento crescono debolmente, nonostante l’aumento del prezzo di Prime.
Il motivo è semplice: il 2020 e il 2021 hanno prodotto molta crescita
La pandemia ha spinto molte aziende verso una crescita che sarebbe stata diversamente distribuita in modo uniforme lungo molti anni. La pandemia nel 2020 e il 2021 ha dato un’accelerazione artificiale agli acquisti senza contatto, alla vendita online, che nel 2022 rallenta, sia per il ritorno a condizioni normali che per il prevedibile rallentamento come conseguenza della crisi economica e geopolitica che si sta vivendo.
Il confronto con il 2020 e il 2021 non è particolarmente equo.
Questa tabella rende evidente l’impatto della pandemia sulla crescita dei ricavi dell’intero business collegato all’ecommerce.
La crescita di Amazon Retail e di Amazon Marketplace è stata tale che, in una condizione diversa, non sarebbe avvenuta.
Se non consideriamo le nubi tempestose all’orizzonte, il 2022 dovrebbe essere un anno di transizione in cui immaginare un rallentamento della crescita in funzione di un comprensibile assestamento.
Nel 2022 i numeri dell’ecommerce possono essere mediocri e la redditività un problema
Negli Stati Uniti, che vivono una situazione economica diversa rispetto all’Europa e all’Italia, Etsy ha una crescita debole e Walmart registra un calo dell’1% nel quarto trimestre, proprio come Amazon.
Amazon Web Services dal 2015 è stata in grado di compensare perdite o profitti marginali nel business internazionale avendo un margine operativo del 35%
La pubblicità, che da ora è considerata in modo separato, dovrebbe contribuire di più ai profitti.
Il margine lordo di Amazon è nel frattempo cresciuto del 42%.
La sfida dei costi operativi e dell’inflazione
Il problema di Amazon, ma anche di tanti ecommerce, sta nei costi operativi.
L’aumento dei costi operativi è un problema.
aumento dei costi logistici
aumento dei costi di carburante di quasi il 50%
aumento dei costi di trasporto
aumento dei costi dei container che dal 2020 ad oggi è raddoppiato
blocchi di consegna in Cina
rottura delle catene di supply chain
diminuzione della produttività della forza lavoro per la pandemia e le politiche di contenimento sociale
Queste sono le sfide che deve affrontare qualsiasi ecommerce e che si riversano in un mercato dove i clienti possono frenare i loro acquisti.
Nel caso di Amazon, per far fronte all’aumento di richiesta sono stati fatti massicci investimenti in strutture fisiche in capacità logistica per soddisfare una espansione straordinaria della domanda. È evidente che gli investimenti sono suddivisi in diversi anni e l’incontro con la crescita dei costi operativi rappresenta un aggravio.
In condizioni normali gli investimenti sarebbero stati necessari in un maggior numero di anni.
Il grande tema dell’inflazione
A breve (per tutti e non solo per Amazon) bisogna affrontare il problema dell’inflazione, che nei venti anni di esistenza dell’ecommerce non si è mai presentato così forte e impellente come adesso.
Cosa aspettarsi da Amazon nei prossimi anni?
A breve termine, non sembra che Amazon sia sul punto di svoltare in negativo, come alcuni possono pensare. Amazon rappresenta una quota crescente del commercio online perché attira sempre più clienti ad acquistare. Gli investimenti in logistica, le iniziative per attrarre sempre più venditori sul Marketplace, la ripresa delle operazioni su Amazon Retail con nuovi e più importanti Vendor porta a pensare che Amazon superi questa fase di transizione.
Penso anche, che proprio per la natura di Amazon, aumenti il numero di brand e di aziende che aderiranno alle proposte di vendita di Amazon Retail e Amazon Marketplace.
Per molti produttori la sfida dell’internazionalizzazione supera le sfide del marketing erroneamente inteso come capacità di spesa pubblicitaria.
E la strada per una rapida e controllata internazionalizzazione, passa per molti produttori e marchi tramite i marketplace e Amazon in particolare.
Cosa aspettarsi dagli ecommerce?
Io credo che gli ecommerce stiano entrando in una terra ignota che non hanno mai esplorato e mai conosciuto lungo i vent’anni di presenza delle vendite online.
Se davvero si entrasse in Italia in un’epoca di stagflazione (recessione economica e aumento dei prezzi), quali sono le aziende strutturate ad affrontare queste incognite e come affrontarle?
Penso che non sia un problema di marketing e penso che il marketing sia anche troppo sopravvalutato nella costruzione di un progetto di vendita online.
Credo che sia il momento di avere piani operativi, strutture solide di vendita, progetti competitivi, capacità di gestione interna delle risorse, approvvigionamenti, controllo di gestione.
E su questo fronte si dovrebbero impostare progetti ed investimenti.
fonte dei dati: Seeking Alpha